Ecco come cambia il concorso di bellezza
Rivoluzione culturale, trasformazione, transizione verso il digitale: ecco la nuova Miss Italia, che celebra 82 anni all’insegna del cambiamento. A partire dalla composizione della giuria tecnica di questa edizione, uno staff di esperti del talento alla ricerca di un nuovo modello di bellezza, basata su originalità, personalità capacità comunicative, ‘social attitude’ e sensibilità ai problemi dell’ambiente. Del resto, basta ascoltare i colloqui tra i giurati e le ragazze per comprendere ciò che sta accadendo.
Accanto al titolo principale, le 175 partecipanti concorrono per il titolo di Miss Italia Social: al Crowne Plaza Hotel di Roma le concorrenti si esibiscono sul palco libere da vincoli e da imposizioni, alcune in abito da sera e altre in costume.
Si tratta di una vera novità per Miss Italia, manifestazione che nel tempo non ha mai smesso di fare innovazione e che si è sempre adeguata ai mutamenti della società, passando dalle forme generose degli anni ’50 a un modello di donna più esile per poi aprire, negli ultimi anni, alle taglie 44 e oltre. Una scelta etica, prima ancora che estetica, come le tante iniziative adottate dalla famiglia Mirigliani nel corso degli anni: dall’ammissione al Concorso delle mogli e delle mamme nel ’94 all’elezione della prima Miss di colore, Denny Mendez, nel 1996. Un concorso cambiato nella forma ma soprattutto nella sostanza e in grado di valorizzare un nuovo modello femminile, quello di una donna attenta, sensibile, consapevole, resiliente, capace di determinare il proprio futuro attraverso scelte forti e intelligenti.
Le ragazze in gara sono le vere testimoni della vitalità di questo ‘talent show’ che con Patrizia Mirigliani, presidente e ‘patron’, ha saputo proiettarsi nel nuovo millennio.
E’ la manifestazione di bellezza che più ha inciso nella storia del costume, il concorso che si adatta al Paese che cambia, specchio di un’Italia totalmente diversa da quella di 82 anni fa. Ma è soprattutto un appuntamento che fa parte dell’immaginario collettivo poiché riesce a raccontare in maniera semplice la storia di ragazze comuni che per qualche giorno salgono alla ribalta, avviandosi poi alla vita e alla carriera.
Miss Italia è la kermesse che segue il cammino delle novità ma non dimentica la sua storia, fatta di battaglie e di successi: dalle iniziative contro l’anoressia, nei primi anni ’90, al titolo di Miss Coraggio, assegnato per la prima volta a Pina Siracusa, la ragazza siciliana violentata dal branco e ripudiata dalla famiglia per aver denunciato i colpevoli. Sempre Miss Italia è la manifestazione che nel 1994 ha aperto alle donne sposate e alle mamme, che nel ’96 ha eletto la prima miss di colore, che nel 1997 ha visto la partecipazione di una ragazza ipovedente, la cantante Annalisa Minetti. Senza dimenticare l’istituzione dei titoli di Miss Fair Play e Miss Sport. E poi l’apertura alle trentenni, donne consapevoli e affascinanti, capaci di curarsi e di mettersi in gioco come le ventenni di un tempo. Fino alla partecipazione di questi giorni di una concorrente gay, la prima a renderlo noto nella storia del Concorso.
Insomma, un evento che non si ferma, che si rinnova e che vive il momento storico della transizione al digitale con una formula diversa dal passato, che guarda alla trasformazione e al cambiamento. Dalle selezioni di questi due giorni usciranno le finaliste che meglio rappresenteranno la nuova bellezza italiana, specchio di un Paese in grado di ripensare schemi e modelli pur senza rinnegare le proprie tradizioni. Sarà una Miss Italia nuova, inedita, capace di intraprendere un percorso che sfrutta appieno le potenzialità dei social e che sa muoversi in uno spazio nuovo, un po’ reale e un po’ virtuale, in grado di far emergere il talento, la personalità e le peculiarità comunicative e non solo della ragazza di oggi.